![will-gadd-climbs-kilimanjaro-2-1024x682](http://www.banff.it/wp-content/uploads/2016/06/will-gadd-climbs-kilimanjaro-2-1024x682.jpg)
Will Gadd è un atleta professionista che pratica arrampicata, parapendio e kayak. È stato il primo ad aver scalato le cascate del Niagara e per ben due volte ha stabilito il record mondiale di distanza percorsa in parapendio (423 km). Qui un elenco delle sue imprese
L'articolo è stato tradotto e adattato da Explore.com
"Pratico sport da più di 30 e per tutto questo lasso di tempo mi sono allenato seriamente, ora per una disciplina, ora per un'altra. Dopo aver provato diversi tipi di allenamento e di dieta, sono giunto ad alcuni punti fissi, che voglio condividere con voi.
1) La prima verità sull'allenamento è che, nel lungo termine, non è davvero importante quello che si fa. Sollevare pesi, nuotare, camminare con il cane, fare sci alpinismo, non importa veramente che cosa facciate. Un po' di attività fisica tutti i giorni batte dieci a zero il non fare nulla. Se non ci si muove, è l'atrofia a vincere. L'atrofia è destinata a vincere comunque prima o poi, ma facciamo che non vinca oggi, Oggi è un giorno buono per muoverci.
2) La seconda verità è che la costanza è molto importante. Solo se si riesce ad allenarsi regolarmente si possono fare dei progressi. Fare sessioni molto intense in maniera non regolare porta a risultati inferiori rispetto all'inventarsi tutti i possibili modi per allenarsi ovunque, anche utilizzando un appendi-asciugamani in una camera d'albergo, per esempio (ma non ve lo consiglio, ne ho rotto uno ed è molto costoso).
3) La terza verità è che i vostri sport preferiti cambieranno sicuramente nel tempo e combattere questa tendenza naturale è controproducente. Non vi manterrete in forma se vi ostinerete a praticare sport che di fatto non avete più voglia di fare. È più importate seguire propri interessi, mantenersi attivi e mettere alla prova nuove capacità e nuove idee. È vero che per competere ad alti livelli occorre essere un tantino ossessivi, ma la vita cambia, e dobbiamo anche cambiare il modo di esprimerci con il nostro corpo, altrimenti finiremo con l'annoiarci. E quando ci annoiamo a fare qualcosa, smettiamo semplicemente di farla.
4) La quarta verità è che i conta molto di più capire come eseguire correttamente il movimento che non la pura forza fisica. Recentemente, insegnando in una palestra, ho conosciuto un uomo che avrà avuto più di 60 anni e mi ha davvero colpito. Ho notato che, mentre faceva le trazioni alla sbarra, eseguiva ogni movimento alla perfezione. A un certo punto c'era una coppia di hipster e i due hanno iniziato a fare una serie di muscle-up (trazioni alla sbarra con successiva flessione ndr) tirandosela un po'. L'anziano signore mi chiese: "Questi servono per arrampicare?" "Probabilmente non in maniera diretta ma sicuramente aiutano forza e coordinazione". A quel punto lo vidi eseguire il più agile e perfetto muscle-up che avessi mai visto. Era stato un ginnasta da giovane ed era ancora un insegnante. Le sue braccia erano sottili, come le mie, ma sapeva eseguire un muscle-up, esattamente come le vecchie guide alpine sanno camminare apparentemente senza sforzo sui terreni più difficili. Essere forte è meno importante di capire esattamente come muoversi.
5) la quinta e ultima verità è che per l'attività fisica vale la pena sacrificare altre cose meno importanti e sono davvero molte, nel lungo termine, le cose meno importanti dell'attività fisica. Muoversi significa salute e a un certo punto, mantenersi in salute richiede esercizio. L'osteoporosi, il diabete, la depressione: sono davvero tante e diverse le patologie che l'attività fisica aiuta a combattere. Trovate un'attività che vi faccia sentire bene e praticatela regolarmente. 30 minuti di corsa e un piatto veloce di minestra rappresentano uno dei modi migliori che io conosca di passare la pausa pranzo. Annullate quella cavolo di riunione e prendetevi del tempo per salire su una montagna: quando avrete 70 anni essere ancora capaci di salire una montagna sarà molto più importante di tutte le riunioni a cui non avete partecipato.
Oggi credo che eviterò di rispondere a qualche email in modo da avere il tempo di fare un po' di movimento con la mia bimba di cinque anni. Perché deve sapere che mi prendo cura di lei. Le email aspetteranno."